Allora ragazzi, parliamo di una delle rotture di c*#][¶•…¡!»i più classiche del nostro mestiere.
Sei mesi dopo il matrimonio arriva la telefonata: «Ma scusate, io mi ricordo che avete fatto la foto di mia nonna mentre mi mettevo l’abito…»
E noi, poveri cretini, andiamo a spulciare xmila foto pensando di aver perso qualcosa.
Spoiler: La foto non c’è. Perché non è mai successo.
Esempio vero della settimana scorsa:
Sposa convinta che la nonna fosse in camera con lei durante la vestizione. Ricordo vivido, dettagliato, commovente.
Realtà: La nonna di 95mila anni era parcheggiata in soggiorno a guardare «Forum» mentre la nipote si infilava il vestito tre stanze più in là.
Ma la nonna, santa donna, giura di essere stata lì. E voi ci credete.
Benvenuti nel mondo dei ricordi fantasma.
Il vostro cervello il giorno del matrimonio è una lavatrice in centrifuga. Tra emozioni, prosecco delle 9 del mattino e l’ansia che vi divora, inventa momenti che sembrano più veri della realtà.
Non è colpa vostra. È colpa della chimica cerebrale (e di quello spumante a stomaco vuoto).
Le foto fantasma più richieste:
- «L’abbraccio con mia sorella prima di uscire» (Vi siete incrociate in corridoio, al massimo)
- «Papà che mi aiuta con la collana» (Papà era fuori a fumare la terza sigaretta dell’ansia)
- «Il momento in cui ho visto lo sposo» (Quello che ricordate è il secondo sguardo, il primo era mentre controllava il telefono)
La nostra reazione (dopo 20 anni di gavetta):
«Quella foto non esiste perché quel momento non è mai successo, mannaggia a te che mi hai fatto prendere un colpo»
Ovviamente lo diciamo con più diplomazia. Ma il concetto è quello.
Il punto è:
Non siamo smemorati. Non ci siamo persi il momento clou.
Semplicemente, quella scena esiste solo nella vostra testa.
E no, non possiamo fotografare i vostri ricordi inventati.
Soluzione (geniale):
Se volete una foto specifica, ditecelo DURANTE il matrimonio. Non sei mesi dopo quando scoprite che «manca» qualcosa che non è mai esistito.
Noi fotografiamo la realtà, non le vostre fantasie retrospettive.
Verità scomoda:
I matrimoni sono già abbastanza belli così, pieni di momenti veri e spontanei. Non c’è bisogno di inventarsene altri per riempire i vuoti della memoria.
E se proprio volete la foto della nonna in camera mentre vi vestite, organizzatevi prima. Saremo felici di immortalare il momento.
Fine della predica.
P.S. - La nonna probabilmente ricorda anche di aver ballato la salsa con lo zio. Indovinate un po'? Ai balli era già andata a casa. 🍋
Le Foto Fantasma:
La collezione (quasi) completa
dei Ricordi Fantasma
(Altri casi clamorosi dalla nostra esperienza):
«La foto degli invitati che ridono durante il discorso»
Ricordo della sposa: «C’era quel momento bellissimo in cui tutti ridevano per la battuta di mio papà!»
Realtà: Gli invitati erano tutti concentrati sui telefoni o stavano controllando l’orologio. La battuta di papà è caduta nel vuoto cosmico.
Bonus: Papà stesso non ricorda di aver fatto battute.
«Mamma dello sposo felice di lasciare il braccio del figlio»
Ricordo dello sposo: «Mia madre era così emozionata e sorridente quando mi ha accompagnato all’altare!»
Realtà: Mamma aveva la faccia di chi sta per consegnare il figlio al boia. Sorriso? Zero. Emozione? Sì, ma di puro terrore.
Verità: Le mamme degli sposi raramente sono «felici» di mollare il braccio. Sono più tipo «ecco, ora tocca a te rovinarlo».
«Il momento in cui tutti hanno applaudito spontaneamente»
Ricordo degli sposi: «Quando ci siamo baciati, tutti si sono alzati e hanno applaudito!»
Realtà: Si sono alzati perché finalmente potevano andare all’aperitivo. L’applauso è durato 2,3 secondi scarsi.
«La foto di quando abbiamo tagliato la torta insieme»
Ricordo della coppia: «Eravamo così sincronizzati, abbiamo tagliato insieme!»
Realtà: Lui ha tagliato, lei teneva il coltello per finta. Come sempre accade. Dal 1850.
«Il lancio del bouquet perfetto»
Ricordo della sposa: «L’ho lanciato e tutte le ragazze si sono buttate a prenderlo!»
Realtà: Le ragazze single si sono nascoste dietro i tavoli. Il bouquet è finito sui piedi della zia di 60 anni che non se n’è neanche accorta.
«Nonno che balla con la nipotina»
Ricordo di famiglia: «Nonno ha ballato tutto il tempo con la piccola!»
Realtà: Nonno ha fatto mezzo giro di valzer, poi si è seduto esausto e non si è più mosso. La nipotina ha ballato con un bambino a caso, che non sappiamo nemmeno perchè fosse lì, probabilmente un imbucato.
«Il momento in cui tutti cantavano insieme»
Ricordo collettivo: «Quando è partita quella canzone, tutti hanno cantato in coro!»
Realtà: Cantavano in tre: voi due e lo zio ubriaco. Gli altri facevano finta e muovevano le labbra.
Bonus: Anche voi due eravate ubriachi.
«La foto di gruppo spontanea»
Ricordo degli sposi: «A un certo punto tutti si sono messi insieme per la foto!»
Realtà: Abbiamo impiegato 20 minuti a radunare la gente, minacciando di non servire l’antipasto.
Il pattern è sempre lo stesso:
Il vostro cervello prende un momento normale e lo trasforma in un ricordo da film di Hollywood.
Spoiler: I matrimoni veri non sono film di Hollywood. Sono più tipo documentari girati con il telefono.
E noi fotografiamo quello che succede davvero, non quello che vorreste fosse successo.
P.S. - Se volete la foto della suocera sorridente, dovete avvisarci prima. Così le diciamo di fingere meglio. 🍋
Obiettivo Limone: documentando la realtà dal 2003.
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